Pandemia e spazi dell’abitare: cos’è cambiato?

Pandemia e spazi dell’abitare: cos’è cambiato?

Il modo di pensare e abitare è profondamente cambiato e molto probabilmente rimarrà permanente nel tempo.

La città, l’architettura, l’alloggio, lo spazio intermedio ed esterno, le infrastrutture, la mobilità, gli spazi del lavoro, dei servizi, del commercio, della cultura e i mezzi di comunicazione hanno subito un mutamento di portata epocale.

Come sono cambiati gli spazi dell’abitare? 

  • Lo spazio residenziale

Simboleggiato dall’hashtag #iorestoacasal’abitazione non ha assunto più la sola funzione del dormire o riposarsi, mangiare e lavarsi, ma è divenuto spazio dell’e-learning e dello smart working, spazio della socialità con le connessioni in rete e dell’acquisto con l’e-commerce. Ogni spazio ora richiede flessibilità dell’ambiente e adattabilità degli arredi per la convivenza di più funzioni.

Secondo gli esperti del Living le nuove abitazioni saranno un ecosistema aperto, un ambiente proteso verso l’esterno, uno spazio che temporaneamente potrebbe esserci negato. Assume perciò un valore ora più che mai importante quello della qualità dell’aria e igiene indoor.

  • Lo spazio intermedio

Durante il lockdown ha acquisito un importante plusvalore la presenza di un balcone, una loggia, un terrazzo annessi all’alloggio e intesi come ‘finestre sulle città’, in grado di proiettare l’utente a forme di confronto o dialogo col vicinato. Ancor più valore hanno acquisito cortili o giardini condominiali intesi come luoghi dove poter svolgere funzioni anche sportive.

Interior design e psicologia dell’abitare vanno ora di pari passo: la progettazione e organizzazione degli spazi interni ed intermedi, delle loro dotazioni e dei loro arredi possono influenzare il nostro modo di percepire la casa più “home” e meno “house”, condizionando il benessere fisico e mentale rapportato allo spazio e all’ambiente in cui siamo immersi.

  • Lo spazio urbano

Gli standard urbanistici in termini di spazi pubblici fisici, l’accesso ai servizi pubblici e beni comuni, lo svolgimento di esperienze collettive e percorsi di formazione sono da ripensare. Prossimità e possibilità per ogni cittadino di raggiungere i servizi necessari alle proprie esigenze nel contesto urbano è ora un fattore fondamentale così come quello della sostenibilità.

 

Oggi è il momento in cui sperimentare collettivamente le riflessioni sulle nuove forme e nuovi spazi dell’abitare in un’ottica di progettazione ambientale e green city approach.

 

Foto in evidenza:

Villa Bisceglie

Architettura: arch.tti. F. Vurchio – S. Ramundo

Tecnologia: CLS Autoclavato

Impianti: PdC-Solare-Fv-VMC-Radiante

Certificazioni: APE-Itaca Puglia-NZEB

Controllo e Qualità: Centro di Fisica Edile

Foto: A. Merafina

http://www.centrodifisicaedile.it/chi-siamo/progetti-in-evidenza/